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 Red Carpet - Notizie dai Festival - Speciali Venezia - Speciale Venezia 2010 - Orizzonti  - VERANO DE GOLIAT 
VERANO DE GOLIAT   versione testuale
di NICOLAS PEREDA

Golia è un ragazzo che pare abbia ucciso la fidanzata. Lo si apprende nel prologo prima del titolo attraverso alcune interviste a lui, ai suoi fratelli, ai suoi cugini. Poi sparisce e di lui non si sa più nulla. Altre figure compaiono sullo schermo, le loro storie si incrociano, oppure vengono accennate e abbandonate. C’è una donna abbandonata dal marito, il figlio che perde tempo nell’esercito, un’anziana che cerca vanamente di vendere qualche straccio, una ragazza incinta alla quale hanno ucciso il compagno. Imperscrutabile il nesso narrativo tra le varie vicende, che perlopiù si ripetono identiche senza alcuna evoluzione.
L’intento è forse solo quello di mostrare storie di ordinaria solitudine e disperazioni, storie marginali, abbandonato ogni intento di drammatizzazione fittizia. Forse così si spiega l’altalenare tra le forme del documentario e della finzione che peraltro è stato uno dei canali più fruttuosi del cinema degli ultimi anni e della sezione Orizzonti di questo festival in particolare. Ma si tratta solo di supposizioni: perché qualsiasi intento ci fosse non ha portato i risultati sperati.
 
Alessandro Cinquegrani
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