Un gruppo di immigrati cinesi è disperso nel mare d’Irlanda. Le ricerche sono difficili e in gran parte infruttuose. Nel frattempo, in Cina, si sta girando il remake di un vecchio film pieno di malinconia. C’è una donna sola e bellissima, una fata volante, colori lucidi e precise geometrie. Una voce fuori campo recita poesie sul tema. Non è facile scorgere il filo narrativo, si tratta piuttosto di suggestioni sparse, variazioni sul dramma umano.

Il regista Isaac Julien sente evidentemente il dovere civico di raccontare storie di tanto urgente attualità poiché vi dedica con uno stile analogo anche il cortometraggio The Leopard, ambientato però in Italia, e presentato subito prima Better Life.

L’intento è nobile, l’argomento persino necessario in tempi come questi in cui la sopravvivenza appare un lusso per i popoli di poche nazioni. Ma la calda vita, anche nei suoi accenti più roventi e tragici, se investita dalla bellezza algida di immagini e parole, si gela e anziché scaldare raffredda persino i nostri poveri cuori offesi.

 (Alessandro Cinquegrani)