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ESSENTIAL KILLING   versione testuale
di JERZY SKOLIMOWSKI

Il film con cui Jerzy Skolimowski si presenta in concorso a Venezia non lascia di certo indifferenti pubblico e critica. Essential Killing presenta la figura di un combattente islamico che viene catturato e arrestato tra le gole del deserto nel quale si combatte la guerra santa contro gli occidentali, Il personaggio è interpretato da Vincent Gallo che ha il viso perfetto per questo ruolo. Tradotto verso un campo di concentramento in una località imprecisata del Centro Europa il convoglio sul quale viene trasportato si ribalta per un incidente e gli permette la fuga nel cuore di una foresta innevata; forse non ha mai visto la neve in vita sua e ora vi è sommerso. Braccato, affamato, confuso fugge per giorni attraverso una regione sconosciuta, incontrando animali mai visti e vivendo di poveri espedienti e di paura, cercando spesso rifugio nei ricordi: la terra nativa, la casa, la moglie e soprattutto la moschea e l’ossessione per le parole dell’imam che lo hanno spinto alla guerra. Molto ben riuscita la sequenza dell’allucinazione dovuta alle bacche velenose che lo fa precipitare nel terrore, rappresentato da un orda di cani selvatici che lo circonda no festosi. Solo la carità conclusiva di una donna muta che vive in una casa isolata gli mostrerà che l’occidente è capace di compassione. Certamente gli intenti del film sono alti e il desiderio è quello di presentare una questione internazionale attraverso un racconto che ha del paradossale ma resta comunque nell’ambito del realismo. Non supera però la soglia di una certa autorialità fine a se stessa e soprattutto non va oltre l’impressione popolare “ma quante gliene capitano a questo” senza riuscire a fondo a trasmettere un messaggio che invece negli intenti di Skolimowski è evidente.
 
Simone Agnetti
 
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