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 Red Carpet - Notizie dai Festival - Speciali Venezia - Speciale Venezia 2011 - Fuori concorso  - Baishe chuanshuo (The Sorcerer and the White Snake) 
Baishe chuanshuo (The Sorcerer and the White Snake)   versione testuale
di Tony Ching Siu-Tung

Il maestro cinese delle arti marziali per il cinema Tony Ching Siu-Tung, reduce dalle coreografie delle Olimpiadi di Pechino, porta a Venezia la fiaba tradizionale Il Serpente Bianco. Le tecnologie digitali e la cura nella costruzione degli scontri mitici tra monaci e demoni permettono a questo film di rendere visibile un racconto ancestrale di amore e di lotta. Xu Xian è un giovane erborista del quale casualmente si innamora il demone Serpente Bianco, con dei sotterfugi e grazie alla sorella Serpente Verde i due si sposano, ma l’abate del monastero Buddista cerca di impedire quest’unione cacciando il Serpente Bianco fino allo scontro finale. La lotta tra bene e male viene sconvolta dall’irruzione dell’amore e della carità divina. Se dal punto di vista degli effetti speciali il film è molto avvincente, la narrazione della storia e la costruzione dei personaggi peccano del romanticismo storico di cui è intrisa la fiaba originale, il tutto sostenuto da una colonna sonora a tratti eccessiva. Nell’insieme non convince il pubblico occidentale che, abituato ad altri film di lotta e d’amore della scuola di Hong Kong, non si lascia coinvolgere da stilemi profondamente legati alla cultura cinese.
 
Simone Agnetti
 
 
 
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