Palacios de pena
di Gabriel Abrantes, Daniel Schmidt
Ambizione e originalità sono generalmente meriti importanti di un film. Ma possono rappresentare un rischio. Se si abbandonano sentieri segnati per andare altrove, si possono trovare meraviglie, ma ci si può anche perdere. Palacios de pena si perde. Una ricca nonna deve decidere a chi assegnare l'ingente eredità tra le sue due nipoti. Tra di loro nasce un rapporto intenso e complesso di complicità e di odio destinato a esplodere dopo la morte dell'anziana. All'interno di questa storia ne compare un'altra, antica, di omosessualità e inquisizione, il cui rapporto con la prima è ambiguo e confuso. Il tono salta dall'horror al grottesco, dal tragico al comico senza soluzione di continuità, lasciando lo spettatore perplesso. È così che l'ambizione diventa pretenziosità e l'originalità inconcludenza. Peccato. Alessandro Cinquegrani
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