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Io sono Li   versione testuale
di Andrea Segre

Il primo lungometraggio di Andrea Segre riesce a coniugare sapientemente due temi cari al regista: le migrazioni verso l’Europa e il territorio sociale e geografico del Veneto. Il film, interamente girato a Chioggia e nella laguna di Venezia, narra l’amicizia tra una giovane cinese (Shun Li) che lavora in un bar del porto e un vecchio pescatore di origine croata (Bepi). Tra i due nasce un tenero affetto che viene però limitato dai superiori della ragazza, convinti che non sia produttivo che una cinese abbia legami con italiani. A peggiorare le cose, le insistenti voci sul presunto legame, che causano il trasferimento della donna. La narrazione diventa interessante spunto di riflessione sul rapporto tra individuo e società, nonché tra individuo e cultura. In un’edizione veneziana in cui tale tematica è molto presente, Segre mostra la difficoltà di questi ultimi di riuscire a sentirsi parte.
La pellicola mira quindi a mettere a fuoco come l’immigrato sia colui che, oltre alla speranza di un futuro migliore, porta con sé usi, costumi e culture, in un mondo che oggi più che mai tende a creare occasioni di contaminazione e crisi identitaria.
La bravura della protagonista è il punto di forza della pellicola, impreziosita dalle interpretazioni del  bravissimo Marco Paolini e di Giuseppe Battiston, nei panni di un tenebroso antagonista.
 
 
Paolo Perlotti
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