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Scialla!   versione testuale
di Francesco Bruni

Ultima, adolescenziale e romanesca variante del “take it easy!”, Scialla! è il titolo del film di Francesco Bruni nella sezione del Controcampo italiano a Venezia68.
Luca è un quindicenne dalla faccia da schiaffi, senza interessi né motivazioni, convinto che il rispetto si guadagni facendo a botte, demotivato negli studi e ostinatamente ignorante. Bruno è un ex-professore di liceo che ha abbandonato l’insegnamento per non “abbrutirsi” e dedicarsi alla carriera di scrittore (momentaneamente bloccata nella stesura della biografia di una famosa ex-pornostar).
Bruno e Luca sono destinati a incrociare le proprie vite: non solo perché l’uno fa ripetizioni private all’altro, ma perché Bruno scopre di esserne padre (la madre deve partire per lavoro e lo lascia alle sue cure).
La responsabilità paterna induce Bruno a cambiare radicalmente le proprie abitudini: abbandonato l’atteggiamento "blasè" di simmeliana memoria, cerca di convincere il ragazzo a studiare e lo segue per evitarne la bocciatura. Inevitabili la fase di ribellione adolescenziale e i guai conseguenti in cui il ragazzo si caccia. E da cui lo tira fuori - come da copione – il padre ritrovato.
Nel film di Bruni adolescenti e adulti si somigliano: entrambi fuggono dalla responsabilità di impegnarsi e dare del proprio meglio. Che sia per pigrizia o per paura di fallire, non importa: ciò che la storia mette sullo schermo è un atteggiamento di “rilassatezza” personale, con chiari riflessi sociali se non civili. La pellicola scorre veloce senza strappi, senza grandi rivelazioni e senza momenti di drammaticità esasperata, sfruttando i conflitti classici insegnante/allievo e padre/figlio. E se da un lato proprio in questo sembra rappresentare la vita quotidiana, vicina al vissuto dello spettatore, dall’altro rischia di mancare di drammaticità e apparire, a tratti, superficiale.
Da segnalare l'interpretazione di Fabrizio Bentivoglio che, insieme al giovane coprotagonista ( l'esordiente Filippo Scicchitano), regala al film spessore e umanità.
 
Tiziana Vox
 
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