Il buio della mente
"A dangerous method" di David Cronenberg
Carl Gustav Jung, Sigmund Freud e, tra loro, Sabina Spielrein. Un triangolo tempestoso, a inizio Novecento, già esplorato da Roberto Faenza in Prendimi lanima, che David Cronenberg riporta sullo schermo, in A Dangerous Method,con una narrazione pacata ed elegante ma con un taglio analitico vigoroso, nel sondare le zone buie della psiche umana, che non ignora affatto le coordinate di fondo, provocatorie e disturbanti, del cinema del regista canadese. Ben interpretato da Michael Fassbender nei panni di Jung, da Viggo Mortensen nel ruolo di Freud e da Keira Knightley nelle vesti della Spielrein, giovane ebrea dallinfanzia drammatica, ricoverata dalla famiglia in una clinica psichiatrica di Zurigo, curata da Jung, poi da Freud e terapeuta a sua volta, A Dangerous Method va oltre la semplice ricostruzione storico-biografica scandagliando, anche attraverso le citazioni dal carteggio tra i protagonisti, il complesso intreccio di razionalità e istintività, controllo delle pulsioni e coinvolgimento emotivo dal quale affiorano i contorni, sfuggenti e contraddittori, delluomo di ieri e di oggi. Paolo Perrone Guarda la videorecensione
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