Correva l'anno 1810. Le truppe Napoleoniche sono in pieno territorio portoghese quando subiscono una sonora sconfitta sotto i colpi degli eserciti alleati di Portogallo e Inghilterra. Inizia, tuttavia, la ritirata "strategica" della popolazione e dell'esercito portoghese verso le linee di fortificazione di Torre Vedras al fine di lasciare senza rifornimenti e indebolire il ben più numeroso esercito francese. Trattasi delle linee Wellington del titolo, dal generale inglese ideatore della strategia. Un ambizioso progetto iniziato da Raúl Ruiz prima della scomparsa dello scorso anno e portato a termine, nei suoi 151 minuti di proiezione, dalla moglie Valeria Sarmiento. Il tema dominante della guerra come calamità che si abbatte sui civili in fuga affiora nell'alternanza di rappresentazioni corali proprie del kolossal e intrecci di vita privata con molto equilibrio e un’attenzione particolare alla sofferenza in guerra dei personaggi femminili. Peccato, però, che l'opportunità di una tale durata (e di un cast di tutto rispetto) non sia colta per riempire al meglio la pellicola, più che di buona regia, di corpo e di tensione drammatica proprio nelle vicende private e nei forzati intrecci sociali e culturali che la fuga di massa produce.

 

Matteo Franzoni

 

 

 

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