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UN GIORNO SPECIALE   versione testuale
di FRANCESCA COMENCINI

 
 
Il disincanto sembra essere il tratto distintivo di Marco e Gina, protagonisti di Un giorno speciale (liberamente tratto da Il cielo con un dito di Claudio Bigagli), giovani nati e cresciuti nella periferia romana, rassegnati a trovare lavoro tramite conoscenze, assimilati nel modo di fare, vestire e parlare alla mentalità dominante che vuole la ricchezza innanzitutto esibita. I valori, o sarebbe meglio dire "disvalori", che dei due provengono dalle famiglie di origine e, c'è da scommetterlo, sono largamente condivisi dai coetanei.
Marco, al suo primo giorno di lavoro da autista di un parlamentare, va a prendere Gina, aspirante attrice cui la madre ha procurato un colloquio finalizzato a raccomandarla.
Sin dalle prime scene, si avverte la pressione che la donna esercita sulla figlia, chiamata ad utilizzare la propria bellezza e la propria gioventù, senza tabù: c'è una trafila da seguire se si vuole lavorare. Di questo è convinto anche Marco, entusiasta del posto che gli ha trovato il prete cui la madre per anni ha rammendato gratuitamente abiti e biancheria.
Tra i due ragazzi, inizialmente diffidenti l'uno dell'altra perché impegnati a fingersi adulti e navigati, nasce una tenera complicità man mano che scoprono l'uno le debolezze dell'altro. Marco ha l'ansia da prestazione del novellino, Gina attacchi di panico. Eppure nel corso della giornata, aspettando che il parlamentare chiami per dire che può ricevere la ragazza, Marco e Gina condividono le proprie debolezze.
La regia, delicata e attenta, sa restituire la freschezza della gioventù ancora non del tutto corrotta dal mondo, anche se decisamente "indirizzata".
 
Tiziana Vox
 
 
 
 
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