cerca nel sito
 Red Carpet - Notizie dai Festival - Speciali Venezia - Speciale Venezia 2012 - Fuori concorso - O GEBO E A SOMBRA 
O GEBO E A SOMBRA   versione testuale
di MANOEL DE OLIVEIRA

La notizia è che non c'è nessuna notizia: a quasi 104 anni, Oliveira è ancora lì, col suo cinema di sempre. E la notizia è certamente stupefacente: è quasi la sceneggiatura di un film, tra i migliori di questa Mostra. Gebo e l'ombra parla di una famiglia povera, sconvolta dall'assenza del figlio che è lontano da casa da molto tempo.
La madre ne è quasi impazzita, mentre il padre cerca pazientemente di condurre una vita normale e di tutelare la moglie. Poi finalmente torna a casa, e rivela la sua vera identità: è un criminale che teorizza le sue scelte come gesto estetico e rivolta sociale, quasi come fosse il protagonista di "Delitto e castigo".
Così tutto volge al peggio, e l'epilogo racconterà di personaggi intrappolati nel proprio immobile ruolo. Il film è puro teatro, con una sola scenografia, e pochissime inquadrature fisse che si alternano nello stesso luogo.
Moltissime sono le parole, e anche i monologhi contribuiscono a descrivere i fatti. Date queste premesse, in parte scontate per il cinema di Oliveira, il film disegna personaggi complessi che ricordano la grande tradizione del teatro e si rifanno ad archetipi vicini all'esistenza di tutti: il senso del dovere, il rifugio nel sogno o nella follia, il desiderio di riscatto, il rispetto della famiglia, il doppio o, per l'appunto, l'ombra. Un grande discorso etico che si può accettare se a pronunciarlo è un grande vecchio.
 
Alessandro Cinquegrani
 
 
stampainviacondividi