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L'INTERVALLO   versione testuale
di LEONARDO DI COSTANZO

Primo film di fiction di Leonardo Di Costanzo, regista nativo di Ischia, attivo tra Napoli e Parigi nel settore del documentario. Un intervallo, una pausa dalla vita di quartiere nella Napoli contemporanea gestita dal “sistema”. La camorra ha in mano le vite quotidiane di migliaia di persone nei popolosissimi rioni napoletani. Mangiare, dormire, vestire, lavorare, ogni cosa essenziale c’è se approvata dalla camorra o manca se l’organizzazione malavitosa non vuole. Veronica, quindicenne avviata alla prostituzione, e Salvatore, diciassettenne venditore ambulante di granite, sono rinchiusi per un giorno in un enorme collegio abbandonato e avvolto dalla vegetazione spontanea. Lei in punizione per aver tradito il clan a cui è legata, lui per custodirla.  L’intervallo ci propone questi due ragazzi finalmente liberi di essere loro stessi, lei e lui dentro e il mondo crudele degli adulti fuori. Calzante la metafora iniziale degli uccelli d’allevamento che, chiusi in gabbia da sempre, non sono in grado di abbandonare il loro carcere neppure quando lo sportello resta aperto. Così Veronica e Salvatore non possono, non vogliono, non hanno gli strumenti economici e culturali per fuggire dal loro quartiere napoletano, dalla loro quotidianità opprimente, dai lavori che la malavita gli impone. Recitato in un vernacolo calzante e perfetto L’intervallo svela al pubblico del Lido la lodevole opera prima di un regista capace e promettente, che sa delineare con una scrittura asciutta e capace la Napoli dei nostri giorni attraverso gli sguardi di chi vi sta crescendo.
 
Simone Agnetti
 
 
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