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ARAF - SOMEWHERE IN BETWEEN   versione testuale
di YESIM USTAOGLU

Araf nella cultura turca è il “luogo di mezzo”, il posto in cui si vive ma che non mostra con chiarezza né un passato a cui appoggiarsi né un futuro a cui mirare. Nella Turchia contemporanea, laica e industrializzata, nell’enorme periferia di Istanbul, Zehera e Olgun si affacciano alla vita lavorando in uno dei classici non-luoghi della nostra epoca: l’anonima mensa di una stazione di servizio autostradale. Lei nelle cucine e lui in sala ripetono ogni giorno gli stessi gesti alle stesse ore. Solo l’ipnotica TV commerciale, che propone in veste locale i format internazionali, sembra essere la via di uscita per migliorare la propria esistenza. Imperversa il “gioco dei pacchi” gioco a premi che non necessita alcuna competenza culturale, al quale il giovane Olgun vorrebbe partecipare ritenendosi molto bravo, questo mentre la sua famiglia si disgrega, da una parte un padre alcolizzato e sciatto, dall’altra una madre triste e duramente provata dal matrimonio. Le illusioni di Zehera sono ben più grandi e avranno esiti più nefasti; corteggiata, sedotta e abbandonata da un grezzo camionista di passaggio resta incinta e sola. I due giovani si ritrovano improvvisamente a vivere l’età adulta pagando fin da subito il pegno dei loro giovanili errori. A far da contorno l’incompetenza dei reciproci genitori e la triste esistenza che la società offre. La regista Yesim Ustaoglu non ci lascia solo l’amaro in bocca, ma sul finale, con l’onnipresente TV commerciale che incombe, ricompone la situazione e da senso alle vite dei due ragazzi ormai divenuti adulti.
 
Simone Agnetti
 
 
 
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