Secondo lungometraggio del regista danese Tobias Lindhilm, A hijacing (titolo originale, Kapringen) porta sullo schermo il dramma della pirateria somala nell’oceano indiano. Lindhilm non sceglie una storia di cronaca, ma racconta in modo vivido la situazione drammatica che si crea durante i sequestri di navi commerciali: la durata del rapimento, la fatica quotidiana, i drammi familiari, la crisi aziendale e la mentalità dei rapitori. Ottima la scrittura del regista danese, figlio di marinaio e appassionato di mare, che realizza un film intenso, capace di dare spazio e profondità ai personaggi coinvolti nel dramma mostrando la determinazione e l’abilità dell’amministratore delegato dell’azienda navale, la fragilità degli uomini dell’equipaggio, la spietatezza e al follia dei rapitori, ribaltando spesso ruoli e situazioni in modo da non rendere mai i personaggi stereotipati e banali. La lunga trattativa per il prezzo del riscatto porta lo spettatore a vivere appieno il meccanismo della tensione e dell’attesa, sostenuta dalla ottima capacità degli attori protagonisti.