cerca nel sito
 Red Carpet - Notizie dai Festival - Speciali Venezia - Speciale Venezia 2013 - Orizzonti - WOLFSCHILDREN 
WOLFSCHILDREN   versione testuale
di Rick Ostermann

Terminato ufficialmente il secondo conflitto mondiale, i bambini tedeschi orfani della Prussia orientale, posta sotto l’occupazione sovietica, vivono di espedienti fuggendo nei boschi verso la Lituania. Nel 1947 il quattordicenne Hans e il fratello Karl, di nove anni, perdono la madre per fame durante l’inverno e iniziano a vagare alla ricerca di una fattoria che li accolga. In questo loro viaggio incontrano e poi perdono altri bambini messi nelle stesse condizioni, un popolo smarrito soggetto a violenza, malnutrizione e senza una vera speranza nel futuro, perso tra le foreste postbelliche.
Notevole la fotografia di Leah Striker per l’opera prima di Rick Ostermann. La capacità nell’uso estetico del mezzo cinematografico si sposa con la bravura dei piccoli attori e con una efficace ricostruzione storica. Purtroppo in Wolfskinder l’eccesso di estetismo soverchia spesso la narrazione dei fatti, allontanando la possibilità di immedesimarsi nella sventura dei personaggi e di compatire la disgrazia messa in scena. Il protagonista diventa quasi un nuovo Ulisse perso in un susseguirsi di incontri quasi simbolici con figure umane grette, che si snocciolano una dopo l’altra per poi scomparire. Un film d’esordio sicuramente interessante ma non del tutto perfetto.
Simone Agnetti
 
stampainviacondividi