IL TERZO TEMPO
di Enrico Maria Artale
Buon lavoro per Enrico Maria Artale, al suo primo lungometraggio con Il terzo tempo, presentato nella sezione Orizzonti di Venezia 70. Dice Artale: «Il terzo tempo è un film che riunisce diversi generi attorno a unemozione: il film sportivo o il film sociale di derivazione carceraria, la commedia sentimentale o il dramma familiare si intrecciano in un racconto dove ogni personaggio è segnato da un conflitto interiore». Samuel è in libertà vigilata presso unazienda agricola. Il suo supervisore Vincenzo si divide tra il lavoro, una figlia adolescente e lincarico di allenatore della squadra locale di rugby. Giorno dopo giorno i valori dello sport di squadra e le persone che lo circondano scalfiscono la dura scorza da delinquente di periferia di Samuel e riescono a far emergere i suoi talenti. Il rischio del già visto dei film di ambientazione sportiva è evitato abilmente dal regista, capace di dare sterzate non banali al racconto e alla caratterizzazione emotiva dei protagonisti. Il terzo tempo è un film godibile, che - attraverso l'omaggio allo spirito nobile del rugby - indaga il limite tra bene e male insito in ogni uomo. Simone Agnetti
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