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EASTERN BOYS   versione testuale
di Robin Campillo

Vince la sezione Orizzonti a Venezia 70 l’eclettico regista francese (nato in Marocco) Robin Campillo con la pellicola Eastern Boys. Campillo esordì a Venezia nel 2004, sempre nella sezione Orizzonti, con la sua opera prima Les revenants, curioso film di zombie francesi in salsa problematico-sociologica. Il film , divenuto nel 2012 anche una serie tv, si reggeva sulla questione di come reinserire i morti-viventi nel tessuto lavorativo. Tra le altre cose ha co-sceneggiato La classe - Entre les murs, film Palma d’Oro nel 2008. Sempre occupandosi di gruppi umani e del loro modo di agire in Eastern Boys affronta il tema dell’immigrazione intra-europea. La Gare du Nord a Parigi è popolata da una varia umanità nella quale emerge una gang di ragazzi dagli evidenti tratti slavi. Sono i ragazzi dell’est, provenienti dalle ex repubbliche sovietiche che cercano di sopravvivere nell’Europa occidentale. Un uomo francese cerca la compagnia di uno di loro che si prostituisce nella stazione. Il regista scandisce a capitoli il progressivo scivolare dell’uomo nella trappola preparatagli dalla ghenga di ragazzi, interessati a derubarlo, mentre Mark (il ragazzo a cui si era rivolto in stazione) diviene per lui centrale, fino ad innamorarsene. Passione e odio, vendetta e giustizia si mescolano in un dramma amoroso di periferia. Ottimo l’uso della macchina da presa come occhio discreto ma pressante, volto a costruire una rete di legami intima in un mondo affollato e confuso.
 
Simone Agnetti
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