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PALO ALTO    versione testuale
di Gia Coppola

Nuovo film sul disagio dei teenager americani, filone che conta parecchi titoli e che modifica le situazioni raccontate a seconda delle epoche e dei luoghi, ma che nella sostanza non cambia: la crisi del passaggio dall’età bambina a quella adulta. La scoperta del sesso, delle droghe, dell’alcool e della violenza come passatempo, anche nelle classi sociali più agiate, sono la colonna portante del film Palo Alto, opera prima della ventiseienne Gai (Giancarla) Coppola, nipote di Francis Ford e imparentata con mezza Hollywood. Teddy, April, Fred ed Emily vivono senza soppesare la portata delle proprie azioni, nel tentativo di superare l’inquietudine dell’adolescenza. I racconti, ispirati al libro In stato di ebbrezza (Palo Alto Stories) di James Franco, si susseguono e si intrecciano, narrando della crisi del mondo adulto che non ha saputo dare strumenti per capire la vita alle giovani generazioni. Nell’insieme un film molto classico e poco innovativo, che non caratterizza ancora una cifra registica distintiva della giovane Coppola.
Simone Agnetti
 
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