Opera prima dell'israeliano Yuval Adler, coautore della sceneggiatura insieme al palestinese Ali Waked, Bethlehem mette coraggiosamente  in scena le difficoltà e le contraddizioni che caratterizzano in ogni istante una realtà agitata a tutti i livelli da un perenne stato di conflitto.
La vicenda, ambientata negli anni immediatamente successivi alla seconda Intifada, si sviluppa intorno a tre personaggi maschili: Razi, agente dei servizi segreti israeliani, Sanfur, suo giovane informatore palestinese e fratello minore di un terrorista e Badawi, leader di un gruppo di combattenti palestinesi. Nel delineare le loro personalità, nel seguire l'intreccio dei loro punti di vista e l'evolversi dei loro destini, la pellicola riesce efficacemente a far accostare lo spettatore alla realtà israeliana senza precomprensioni: il linguaggio degli affetti si fa veicolo primario di immedesimazione, e le tre figure denunciano continuamente nelle loro scelte quotidiane, nella gestione dei rapporti più intimi, nei cortocircuiti che si creano tra i loro sentimenti e le motivazioni che li spingono ad agire, la profonda scissione che opera drammaticamente al fondo delle loro identità. Questo aspetto si evidenzia particolarmente nella tormentata amicizia tra Razi e Sanfur, che assume i tratti di un vero rapporto padre-figlio, e che viene spinta fino al limite del sacrificio volontario di sé per il bene dell'altro. Una menzione speciale, per l'intensità delle interpretazioni offerte, va agli attori non professionisti Shadi Mar'i (Sanfur), Tsahi Halevy (Razi) e Hitham Omari (Badawi).
 

Sara Garofalo