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 Red Carpet - Notizie dai Festival - Speciali Venezia - Speciale Venezia 2014 - Fuori Concorso - DEAREST 
DEAREST   versione testuale
di PETER HO-SUN CHAN

Il cinema orientale ci ha abituati a raccontare senza pudore le nostre paure più riposte. Forse più il cinema giapponese e coreano che quello cinese, come in questo caso, ma la progressiva occidentalizzazione della Cina, con le sue disarmanti contraddizioni, si vede anche da questo. Al centro di Daerest è il rapimento di un bambino, che scatena un dolore che pare insanabile nei due genitori separati. Ma la tragedia col tempo si espande, e travolge tutti: i colpevoli divengono vittime e le vittime colpevoli. Così, la parabola appare disarmante, mai consolatoria, nemmeno quando tutto sembra volgere al meglio. La pellicola, che scorre con intensità potente ma equilibrata, racconta le umbratili profondità dell’animo umano, gli incubi, le falsificazioni, le menzogne, eppure ha un senso assoluto di comprensione e di perdono, col quale si guardano le debolezze degli uomini. È un film di spessore, che segue i personaggi con uno sguardo materno passando da uno all’altro con sapienza e in parte – rispetto al tema – con leggerezza. E poi racconta la Cina: la città e la campagna, la ricchezza e la povertà, la speranza del nuovo e l’attaccamento alla tradizione.
 
Alessandro Cinquegrani
 
 
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