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LINE OF CREDIT    versione testuale
d SALOMÉ ALEXI

 
Debiti che portano a fare altri debiti e altri debiti, prima i preziosi, poi gli arredi di casa, poi l'abitazione stessa, tutto è venduto o ipotecato. La crisi economica che ha intaccato le proprietà immobiliari negli scorsi anni sembra non aver avuto confini geografici, tanto che, anche nella ridente Georgia ex-sovietica, chi era agiato ha perso tutto strozzato dai prestiti e dai mutui. Il sistema di credito, che aveva garantito vite sopra il livello delle proprie possibilità, inducendo la persona comune a spese di lusso, è poi divenuto il loro nemico principale, nutrendosi delle vite stesse delle persone.
Line of Credit racconta questo, racconta ti Nino, bella e agiata quarantenne di famiglia borghese e intellettuale che, per non rinunciare allo stile di vita precedente, entra in una catena di debiti senza fine. Unica risorsa della famiglia è un piccolo bar sottocasa, che ha perso tutti i clienti.
La regista georgiana Salomé Alexi (già premiata a Venezia per il corto Felicita) in questo suo primo lungometraggio ha voluto raccontare, attraverso la figura di Nina, la condizione stessa della sua nazione, che, dopo il periodo sovietico, ha avuto un forte boom di edilizia trasformatosi presto in recessione economica. Nino è questo, il simbolo di chi aveva costruito le proprie ricchezze con il regime comunista e poi le ha dissolte nel libero mercato della Georgia indipendente. La decadenza famigliare e l'incapacità di gestione dell'economia domestica sono lo specchio della crisi politica e di governo della nazione, anch'essa piegata nella spirale del debito.
 
Simone Agnetti
 
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