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NEAR DEATH EXPERIENCE    versione testuale
di BENOÎT DELÉPINE, GUSTAVE KERVERN

 
Non ci si spiega come ci siano voluti due registi per realizzare un prodotto di questo tipo. Forse Benoit Delépin e Gustave Kervern hanno sbagliato lato della laguna e avrebbero dovuto presentare il loro Near death experience il prossimo anno alla Biennale d'Arte Contemporanea.
Un uomo, che scopriremo essere malato terminale, decide di farla finita e di andarsi ad uccidere in un bosco vestito da ciclista, ma poi si dimentica di farlo, continuamente distratto da tante cose, sopratutto dai suoi pensieri.
La convinzione vacilla, allontanando sempre più il fatale momento.
Non si può negare ai due registi la qualità dell'idea, ma alcune scelte, sicuramente volute, lasciano a desiderare. Il film è girato con telecamere a bassa risoluzione d'immagine che, sul grande schermo del Lido, non tengono, sgranandosi in modo fastidioso, l'attore scelto è totalmente inespressivo e, se all'inizio è motivo di comicità, a lungo andare perde di simpatia e non permette nessun tipo di coinvolgimento.
Le azioni assurde dell'uomo, metafora dell'insensatezza dell'esistenza, dopo poco stufano. Insomma, un buon video d'arte con parecchi spunti, ottimo per un cortometraggio, ma certamente non per un film di un'ora e mezza.
 
Simone Agnetti
 
 
 
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