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MADAME COURAGE   versione testuale
di MERZAK ALLOUACHE

C'è disagio in Algeria, certo, come in tutte le zone popolose del pianeta; le periferie portano delinquenza, droga, prostituzione, minori violenti e quant'altro. L'Algeria ha una storia turbolenta, fatta di colonialismo, liberazione, secolarizzazione e islamismo radicale, tutti aspetti che un buon cinema realista tratta. Madame Courage del regista algerino Merzak Allouache racconta di Omar, adolescente irrequieto e solitario che vive in una baraccopoli alla periferia di Mostaganem, è dipendente da una sostanza psicotropa detta “Madame Courage”, ovvero compresse di Artane, molto diffuse tra i giovani algerini perché producono euforia e danno sensazione di invincibilità. La madre prostituisce la sorella per sopravvivere. Omar vive rubando collane a donne sole per strada.
Durante un suo furto s'invaghisce della coetanea Selma, inizia a seguirla e irrompe bruscamente nella vita della giovane. Dell'ora e mezza di film, togliendo le camminate e le scorrazate in motorino del giovane Omar, forse ne resterebbe un quarto d'ora. Anche il realismo più estremo e verista, se ha poco da dire, deve confrontarsi con la lentezza del film e con l'effetto che questo provoca sul pubblico. Forse era una buona storia per un cortometraggio, ma regge poco sul tempo lungo. Alla fine resta l'amaro in bocca. Omar è il futuro dell'Algeria, la società ad oggi non è pronta a crescerlo e farlo diventare un buon adulto di domani, la strada ha avuto la meglio.
(S.A.)
 
 
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