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TAJ MAHAL   versione testuale
di NICOLAS SAADA

Stacy Martin ha un volto speciale: è triste come Eleonora Duse (a cui si ispira), malizioso come Sue Lyon in Lolita e marmoreo come Buster Keaton. Il regista francese Nicolas Saad l'ha scelta come protagonista di Taj Mahal, film che narra il sanguinoso attentato al noto hotel di Mumbai nel 2008. La giovane attrice parigina, emersa alla fama mondiale grazie a Lars Von Trier (Nymphomaniac, 2013), non ha una maschera espressiva, non recita con sguardi mutevoli e intensi, il suo viso e il suo corpo sono un tutt'uno, un oggetto fragile travolto da un torrente in piena.
Colpisce, a tratti infastidisce, l'inespressività di Stacy Martin di fronte al dramma che deve interpretare, eppure il regista Nicolas Saad non ha sbagliato, forte nella scelta di voler raccontare una storia di solitaria paura di fronte al terrore. Martin ha scelto il volto emergente della cinematografia mondiale più in linea con questi sentimenti.
La pellicola ha tre momenti ben marcati: la presentazione del disagio adolescenziale della protagonista di fronte allo sradicamento da casa per andare a vivere a Mumbai, il racconto della sopravvivenza del'individuo di fronte alla paura e all'orrore, il ritorno alla vita quotidiana con la ferita psicologica aperta.
La storia è ispirata alla cronaca di quel tragico giorno: la diciottenne Louise, sola nella sua stanza dell’hotel Taj Mahal di Mumbai mentre i genitori sono in città a cena, capisce in breve che è in corso un attacco terroristico. Il suo unico collegamento con il mondo esterno è il cellulare che le consente di rimanere in contatto con il padre, ma la città precipitata nel caos.
Nel film compare anche Alba Rohrwacher nel ruolo di un'altra sopravvissuta al massacro. Alla fine di una lunga notte di paura, in cui il terrorismo infrange il limite inviolabile che divide la popolazione locale dai turisti stranieri, Louise torna a Parigi, cambiata, col pensiero costante che in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo, anche nel più tranquilli, possa accadere nuovamente.
(S.A.)
 
 
 
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