Spesso noi occidentali abbiamo un’idea del buddhismo molto mitizzata: ricordiamo monaci che lottano per la sopravvivenza del loro culto, che addirittura si danno fuoco in nome della propria libertà, ricordiamo pagine affascinanti di Friedrich Nietzsche, ricordiamo interi romanzi (Hesse) e film (Bertolucci) sul tema. E poi abbiamo l’immagine più modaiola e un po’ grottesca dei divi di Hollywood come Richard Gere. Quello che manca è spesso un’idea della vita quotidiana: come si passa il tempo? Come si fa quadrare il bilancio familiare? Come si trattano i morti? Come sono i luoghi di raccolta e i luoghi di culto? Si può scoprire ad esempio che i buddhisti finanziano l’acquisto di pesci da restituire al mare, oppure vedere anche i loro fanatismi, gli eccessi. Questo filmato – difficile definirlo film, eccessivo definirlo documentario -, anche se girato con una perizia tecnica e stilistica degna del videoamatore della domenica, soddisfa almeno in parte queste curiosità minimali dello spettatore, e nulla più.