Una commedia sulle donne etichettate “belle statuine”, l’ultimo lavoro di Francois Ozon, Potiche. Un film attraverso cui il regista francese indaga la figura femminile degli anni settanta e la condizione di un genere che è stato spesso ridotto a puro ornamento o a semplice oggetto sociale. Ma Francois Ozon va ben oltre, e attraverso questa vicenda ambientata a Sainte-Gudule, un piccolo paesino della Francia settentrionale, ci racconta la storia di una famiglia medio borghese e delle loro esistenze che ruotano tutte intorno a Suzanne Pujol, moglie rassegnata e ormai disillusa che si accontenta di vivere la sua giornata tra una consueta corsetta al parco e la stesura di una poesia. Una donna divisa tra due uomini, un marito, donnaiolo, burbero e superficiale, impegnato ad amministrare in maniera disastrosa l’azienda di famiglia, e un deputato di sinistra, un ex-amante mai dimenticato. Madame Pujol non ci sta però ad essere considerata una bella e inutile casalinga disperata, tira fuori gli artigli e dimostra di essere una valida e acuta imprenditrice, attenta alle esigenze e alle necessità della realtà politica e sociale che la circonda. Ozon gioca grottescamente sugli stereotipi, sulle situazioni assurde che sfociano nel paradosso, sulle psicologie dei personaggi e realizza un film dal gusto estetico squisito, affrontando temi attuali ed estremamente funzionali dal punto di vista narrativo. Un opera raffinata, dal tono frizzante e dall’ironia cinica e pungente, che ha beneficiato della scelta di un ottimo cast e di una piacevole colonna sonora. MARIANNA NINNI