Atmosfere aspre e battaglie sanguinose in Saideke Balai, diretto da Wei Te-Sheng, ma il risultato lascia piuttosto perplessi. Primo kolossal del cinema taiwanese, prodotto da John Woo, covato per dieci anni e nutrito di un cast di 15 mila persone, Saideke Balai racconta la rivolta di una tribù aborigena contro loccupazione giapponese dellisola di Taiwan nel 1930. Una pagina di storia sconosciuta, riassunta però in una trasposizione epica che pigia con troppa approssimazione il pedale delleffettistica speciale e trascura ogni psicologia a vantaggio dellazione. Nella sua difesa ad oltranza di una natura selvaggia e di una cultura non addomesticabile, il kolossal di Wei Te-Sheng si affianca ad Apocalypto di Mel Gibson, ma Saideke Balai, pur lodevole nelle intenzioni, non riesce ad andare oltre il valore di testimonianza storica, affresco a tinte forti ma scontate del destino di un popolo.