Dalla moda al cinema, questo è il percorso artistico di Agnès B., regista francese che è in concorso a Venezia 70 per la sezione Orizzonti con il film Je mappelle Hmmm La genesi del film è particolare, partendo da un fatto di cronaca, il suicidio di un uomo nellufficio del giudice con un tagliacarte, la regista ha provato a ricostruire le motivazioni di un tale atto, giungendo a dispiegare la storia che avrebbe potuto dare origine al segreto che luomo celava. La famiglia della dodicenne Céline è in crisi, il padre disoccupato è un uomo a tratti mostruoso, la madre (Sylvie Testud, già protagonista di Lourdes a Venezia nel 2009) è una donna triste, i fratellini sono lasciati alle cure della ragazzina. Con loccasione della gita scolastica Céline si allontana dal gruppo di studenti e fugge alla scoperta del mondo nascondendosi in un autotreno rosso. Peter, un camionista scozzese sulla quarantina, diventa il suo amico davventure e protettore. Agnès B. fa scorrere la storia non rinunciando alla ricerca estetica, modificando la qualità dellimmagine a seconda degli stati danimo dei protagonisti, passando dal perfetto quadro cinematografico allo sporco di una visione da video amatoriale, al fermo immagine come in una fotografia scattata per sbaglio, al bianco e nero. Gioca con queste soluzioni tecniche senza troppi pregiudizi, sovrapponendole al tentativo narrativo, non sempre riuscito, di raccontare situazioni da road movie di ambientazione francese. Il tema dellincesto svanisce quasi sullo sfondo, come uno sbaglio momentaneo di cui ci si vuole dimenticare, delineando, non con banalità, la difficoltà che una ragazza ha nel poter affrontare una situazione famigliare così difficile. Simone Agnetti